HISTORIA
DI UNA CAPPELLERIA IN MERCATOVECCHIO AD UDINE
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Correva l'anno 1739 che già troviamo al numero 1647 nella stanza appiepiano con annesso mazzado di proprietà del nobile Romanello dè Soardi una bottega per la produzione e la vendita di feltri artigianali, tenuta in affitto da Domenico Feruglio "Managhinador". Il 26 Agosto 1803 Girolamo figlio del nobile Romanello dè Soardi concede in affitto enfiteutico la stessa bottega a Filippo Mander, nativo di Solimbergo e proveniente da Venezia, che attiva la innovativa vendita e produzione puramente a mano di cappelli di peli prestigiosi di castoro, lapin e merinos, di seta da sacerdote, militari nonché "berrette di seta ed in stoffa di cui si lavora assai". |
Il 4 Dicembre 1828, Filippo Mander, figlio
di Giovanni, acquista per lire 11.000, la casa posta in Mercatovecchio
- Maxime domos costruita ed arredata signorilmente nel XIV secolo dalla
famiglia di honorabilis campsor fiesolani Vanni degli Onesti e venduta
nel 1487 a ser Romanello dè Soardi, da Amalia Soardi in Cigaina, figlia
di Girolamo, deceduto il 12 Luglio 1825 - e Filippo provvede a rivestire
le colonne e ridurre i due archi frontali a piattabande bugnate il 22
Dicembre 1828. Nel 1837 succede nell' attività il figlio Vincenzo Mander
che continua a lavorare con successo secondo i validi insegnamenti tramandati
dagli dagli avi.Il 12 luglio 1842 Vincenzo Mander presenta un progetto
per operare "una riduzione più decorosa al prospetto del negozio posto
appiepiano al n. 1647" ormai obsoleto. Nel 1878 la figlia di Vincenzo
Mander, Cristina, sposa Angelo Vatri fu Antonio che fa parte di un' altra
dinastia di cappellai cittadini, titolari con Luigi Vatri della bottega
al numero 1637 (ora galleria Basevi) ove aveva precedentemente sede la
cappelleria di Giovanni Battista Zagolin; a questo punto Angelo Vatri
prosegue nella conduzione della ditta Mander che ha già compiuto gli ottant'
anni di attività ad è al momento il più antico negozio cittadino.
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Il 19 Gennaio 1859 Giovanni
Battista Zagolin di Santo Zagolin e Dal Tan Anna sposa nella Parrocchia
di San Cristoforo Anna Maria Venuti, dall' unione nascono quattro figli:
Edita, Delinea, Ottorino-Rinaldo ed Emerico. Nel 1883 la ditta Zagolin
è presente alla mostra internazionale. Nel
1903 la ditta Zagolin è premiata con medaglia d' argento all' Esposizione
Regionale di Udine. La vetrina d' esposizione è ora visibile nel negozio
di Mercatovecchio. Arriviamo al 1912 e dopo anni di soddisfazioni professionali
e commerciali, il vecchio gestore Angelo Vatri cede l' azienda al collega
ed amico Pietro Puppini, figlio di Alessandro e maria Zilatti, che il
27 Aprile 1896 aveva sposato, nella Parrocchia del Redentore, Edita Zagolin
figlia di Giovanni Battista Zagolin (1825-1898), che sistemato il negozio
e le vetrine lo riapre al pubblico con personale qualificato tra cui Guglielmo
de Faccio.
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Giovanni Battista Zagolin,
proveniente dalla Serenissima, fonda nel 1852 la premiata e tecnicamente
all' avanguardia omonima fabbrica e negozi di cappelli - infatti già dal
1865 operava con l' arson meccanique, la soffiatrice, la macchina per
pomiciare e la clarence per cappelli rasati a coppa molle, "i più leggeri
al mondo"- a Cividale del Friuli in via Mazzini n. 30 - numero 357 nero-
nonché titolare delle botteghe ad Udine gestite dalla moglie Anna Venuti
(1838-1906) - con la merce proveniente dalla fabbrica di Cividale portata
giornalmente da un corriere, dal 1856 in riva Bartolini angolo via Portauova
al n. 7, poi in mercatovecchio al n. 25 (oggi Galleria Basevi) ed infine
all' angolo di via Mercerie, n. 730 in casa del tipografo libraio Giuseppe
Seitz che fu dei conti Decani e poi Caselli.
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![]() Via Mercatovecchio, 1905 |
![]() Via Mercatovecchio, 1907 |
Nel 1887 Giovanni Battista Zagolin si ritira dal commercio riunendo la famiglia ad Udine e fondando la ditta Fratelli Zagolin. Il 27 Aprile 1896 con le nozze di Edita Zagolin e Pietro Puppini la proprietà del negozio passa agli sposi . Il 15 Ottobre 1898 muore Giovanni Battista Zagolin. Il 1 Settembre 1914 a soli 54 anni muore Pietro Puppini (1860-1914) e la vedova Edita Zagolin (1864-1960) subentra nella gestione dell' azienda. Il 24 Maggio 1915 scoppia la guerra contro l' Austria e l' articolo cappelli entra in crisi, così inizia la vendita di articoli militari |
Nell' Ottobre del 1917 la precipitosa ritirata di Caporetto coinvolge anche Udine; chiusi i due negozi di Udine e la casa padronale la signora Edita con i due figli Etelredo (1899-1978) ed Ottorino (1902-1976) e la sorella Delinea (1865-1938) fuggono con le poche cose trasportabili a Firenze e si sistemano al castello di Sesto.Elteredo, ufficiale di artiglieria, parte per il fronte. E' arrivato il Novembre del 1918; la guerra è finita, si pensa al rientro ad Udine ed alla sistemazione dei due negozi, quello di via Mercerie è completamente distrutto, mentre quello ex Vatri è in discrete condizioni se non altro si è salvato l' arredamento storico interno. Il 19 Marzo 1919 si riapre al pubblico con poca merce disponibile da parte dei vecchi fornitori e piano piano le sorti e gli umori si risollevano. |
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Il 17 Settenbre 1929 vengono
costruite le attuali vetrine "vagneriane" esterne con un' impronta lussuosa
e con materiali nobili dalla premiata ditta Giovanni Fantoni di Sottocastello
di Gemona, per l' importante spesa di lire 17.800; la commessa Luigia Pacchiani
- classe 1893 - ha il soldo mensile di lire 300 e l' orario di lavoro 8.30-12/13.30-19
con chiusura domenicale. Il 16 Luglio 1920, con atto n. 11578 del notaio
Teodosio Decolli di via Mercatovecchio n. 19, Edita Zagolin compra da Caterina
Mander vedova Vatri per la somma di lire 100.000 lo stabile di via Mercatovecchio
n. 3, dove già lavora da otto anni. Il 28 Ottobre 1932 Ottorino Puppini
apre la filiale del negozio di Mercatovecchio rilevando l' omologa attività
di Antonio Fanna, premiato fabbricante di cappelli in via Cavour n. 8/b,
per lire 32.000 da Vittoria Fanna e la commessa Gina de Filippo ha lo stipendio
mensile di lire 150. Attività che fu: di Pietro quondam Santo Miel dal 26 Marzo 1738, di Daniele Brusadini dal 1809, di Giacomo Simeoni dal 1816, di Antonio Fanna dal 1857, tutti ininterrottamente cappellai di prestigio |
Nel 1937 viene demolita la facciata medioevale pericolante e sostituita interamente con un nuovo progetto dall' architetto professore Pietro Zanini elaborato secondo le tendenze architettoniche del momento; l' antica corte viene rifatta e coperta da una moderna cupola in vetro-cemento che comunica con la casa di via Sottomonte, permettendo di triplicare l' area riservata al negozio che così prende un aspetto più razionale adatto alle nuove esigenze del mercato. Dal 6 Maggio al 23 Ottobre 1945 la casa e la filiale di via Cavour n. 8/b sono stati requisiti dall' 86° Comando di erea anglo-americana del Ten.Col. Pirro Pirazzoli del Genio Militare di Padova. Il 10 Febbraio 1955 Ottorino Puppini compera dalla casa di ricovero di Udine, per lire 13.500.000 con atto n. 11171 del notaio Giacomo Zaina, lo stabile di via Cavour n. 8/b "in capo di contrada nell' androna Savorgnana al n. 421" che fu di Antonio Venerio e del nobile Guglielmo di Colloredo e dal 27 Marzo 1737 per ducati 1060 di Pietro q. Santo Miel. Antonio Fanna, da cui Ottorino Puppini ha già rilevato l' attività nel 1932, aveva nel 1863 operato rifacimento estetico alla casa con l' opera del tecnico Luigi Borghi. |
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Il 17 Novembre 1957
Giancarlo di Maniaco, presidente della camera di commercio di udine premia
in sala Ajace la signora Edita Zagolin con medaglia d' oro per l' ininterrotta
attività. Il 7 Marzo 1960 muore a 96 anni Edita Zagolin. I figli Etelredo
ed Ottorino Puppini proseguono nell' attività. Il 13 Aprile 1967 i fratelli
Puppini vendono la proprietà di via Cavour 8/b alla Rinascente trasferendo
il negozio, arredato dall' architetto Toso, sotto i portici di Palazzo
d' Aronco. Dal 25 Luglio 1978 al 24 Dicembre 2000, il negozio è gestito
dalle sorelle Gillian e Silvia Puppini; dal 24 Marzo 2001 la proprietà
del negozio, rinnovato dall' architetto Pierluigi Vio, è delle sorelle
Anna Savina e Maria Teresa Luvisoni, figlie di Silvia Puppini. Il 24 Luglio
1978 muore Etelredo Puppini. Giorgio Puppini, figlio di Ottorino, già
in azienda dopo il servizio militare, prosegue con passione l' ultracentenaria
attività di cappelleria di alta qualità e di vendita di accessori di prestigio
come papillon, guanti, foulards, sciarpe ed i riscoperti scarfarot in
feltro follato di pure lane merino, con la tramandata professionalità
ed esperienza.
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Il 17 Settembre 1990 la RAI
inizia a girare nel negozio le scene del film "Americano rosso" con la regia
di Massimo D' Alatri. Il 29 Giugno 1992 Giorgio Puppini decide di restaurare,
sotto la supervisione dell' architetto Enrico Sello, le imponenti vetrine
di Giovanni Fantoni ed il mobilio del negozio così com' era stato costruito
in loco nel XVIII secolo con l' impiego di legno massello, ottoni e marmi
fior di pesco del Per alba, riportandolo così agli antichi splendori. Il
13 Settembre 1994 Giorgio Puppini termina il restauro dei banchi e delle
vetrine interne ottocentesche con i riscoperti marmi di verde alpi e fior
di pesco, nonché del divano scolpito dagli ebanisti del mobilificio Giovanni
Sello. Il 10 Maggio 1998 Giorgio Puppini viene premiato, nel salone del
Parlamento Friulano, con targa d' oro dal presidente della Camera di Commercio
di Udine, Guglielmo Querini, "per il prestigioso restauro storico-culturale
del negozio di tradizione cappellaia originario di tale epoca e con pochissimi
esempi in Italia e nel Mondo". Il 9 Gennaio 1999 il Ministero per i Beni
Culturali ed Ambientali decreta, in base alla legge 1° Giugno 1939 n. 1098,
che la "Casa Zagolin" è di interesse particolarmente importante. Il risultato
complessivo fotografato oggi fa assiepare le parti diverse di arredo in
un unicum armonico ed elegante, ed in un' epoca in cui tutto è pensato per
non durare, questa filosofia lavora per una memoria storica e per costruire
un esempio. Infatti la multietnica clientela apprezza sempre più questo
tipo di rispetto, affidandosi con fiducia alla sicurezza ed all' esperienza
della ultracentenaria ditta Zagolin. |
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